GALLERIA
Molti anni fa, in un bosco nel Parco dei Monti Simbruini, notai il seme dell'acero che staccandosi dalla madre pianta si lasciava trasportare lontano dal vento grazie ad una sorta di ali che lo facevano cadere ruotando su se stesso. Recentemente, uno di questi semi, atterrato chissà come sul tavolo del mio laboratorio di ceramica, mi ha ispirato il "pentagono alato". All'inizio si trattava di un semplice grafismo, assai simile al seme, nel quale intuivo però le potenzialità di un "segno" fortemente espressivo. Attraverso successive fasi di studio sono giunto finalmente ad un elemento grafico definito, riproducibile e aggregabile in vari modi, costituito dal pentagono regolare (nucleo del seme) e da due protuberanze che da esso si originano.
Contemporaneamente l'interesse per il "segno", inteso questa volta come espressione materiale di un'idea, mi ha fornito stimoli e spunti creativi che trovano espressività nella serie di opere denominate "tracce".